Stabilimento di Scarlino

Lo stabilimento è collocato in località Casone, nel Comune di Scarlino, in Provincia di Grosseto, occupa un’area di circa 140 ettari che, fino agli inizi degli anni Sessanta, era dedicata ad attività agricole.

L’impianto ha una capacità annua di circa 600.000 tonn di produzione di acido solforico
Abbandonato da anni il processo di produzione che utilizzava la pirite locale come materia prima, lo stabilimento realizza il suo ciclo produttivo impiegando zolfo come materiale di partenza, reperito sul mercato sia in forma solida che liquida. Il ciclo produttivo è costituito da una combustione dove lo zolfo viene bruciato in presenza d’aria per produrre gas solforoso di processo.
La produzione di acido solforico avviene tramite “il metodo di contatto”: viene prodotta anidride solforosa, (SO2), dalla cui conversione catalitica si genera anidride solforica, (SO3).

La miscela gassosa, opportunamente raffreddata viene di seguito inviata alle torri di assorbimento.
Dal processo di assorbimento dell’SO3 nell’acqua (H2O) contenuta nell’acido si origina la molecola dell’ Acido Solforico H2SO4.
SO3 + H2O H2SO4

Il processo si caratterizza per due aspetti che lo rendono particolarmente “virtuoso” dal punto di vista energetico ed ambientale: l’assenza di rifiuti od intermedi collegati alla produzione (contrariamente all’originario processo di arrostimento delle piriti) e il notevole sviluppo di calore generato dal processo che consente significative produzioni di energia a emissioni di gas serra zero, dato che la combustione dello zolfo e la sua successiva ossidazione non comportano alcuna emissione di anidride carbonica (gas serra).

L’impianto produttivo si classifica come un processo industriale di “chimica inorganica di base” e rientra fra gli impianti di processo a rischio di incidente rilevante (D.Lgs 105/2015), per l’attività di stoccaggio di SO3 libera contenuta nel prodotto “acido solforico fumante – oleum”.

Nuova Solmine, sensibile al rispetto della sicurezza e dell’ambiente, effettua costantemente manutenzioni ed adeguamenti tecnologici delle proprie strutture produttive, mantenendo così gli impianti in perfetta efficienza con tecnologia all’avanguardia.

ACQUA DEMINERALIZZATA, VAPORE ED ENERGIA ELETTRICA

Presso lo stabilimento di Scarlino, l’impianto di produzione di acqua demineralizzata ha una potenzialità di 180 m3/h, ed una capacità di stoccaggio di 1200 m3. L’impianto è alimentato da acqua di fiume e da acqua di pozzo ed è costituito da un pretrattamento di sterilizzazione e di filtrazione, quattro linee di osmosi inversa, ed una sezione di resine per la deionizzazione e demineralizzazione.

L’acqua, così trattata, viene impiegata direttamente nel sito produttivo per la produzione di vapore o venduta a clienti confinanti; una parte di quest’acqua viene inoltre utilizzata per la produzione di un particolare acido solforico detto “per accumulatori”, che si contraddistingue per un elevato grado di purezza.
Il vapore generato dal processo esotermico dell’acido solforico e dalla combustione del metano è utilizzato per la produzione di energia elettrica ed in parte autoconsumato in stabilimento..

L’energia elettrica prodotta circa 120 GWh/anno ad una tensione di 6000 V viene utilizzata direttamente in stabilimento o trasformata alla tensione di 130 KV nella sottostazione elettrica per essere poi immessa nella rete elettrica nazionale a cui la centrale è collegata.